sabato 28 aprile 2012

Scoperta nuova particella al CERN


Si chiama Xi_b^*0 la nuova particella scoperta al CERN (wiki) di Ginevra nell'ambito dell'esperimento CMS. E' un barione b eccitato ed è stato rivelato osservando le tracce dei suoi decadimenti, infatti è una particella molto instabile, che quindi non è possibile osservare direttamente.
La notizia è stata data sulla pagina twitter del CERN.
Per maggiori informazioni si può leggere l'articolo scientifico (ecco il link) sottoposto alla rivista Physical Review Letters pubblicato su Arxiv.org.

mercoledì 25 aprile 2012

Si apre la strada all'internet quantistico

I ricercatori del Max Planck Institute for the Science of Light di Erlangen in Germania, guidati dal professor Michael Fortsch, hanno sviluppato un emittitore di fotoni  che sfrutta un disco di niobato di litio (cristallo non lineare) che converte i singoli fotoni in una coppia. Questo rende un segnale costituito da un singolo fotone non ambiguo, infatti mentre una rilevazione di un singolo fotone può essere interpretata come rumore di fondo, una coppia in rapida successione indica la presenza di informazioni.
Questo è un ulteriore passo verso la costruzione dell'internet quantistico, che consiste nello scambio di informazioni per mezzo di singoli fotoni. 
Lo studio pubblicato sulla rivista arXiv può essere scaricato seguendo questo link.
fonte: AGI.


Per saperne di più sull'internet quantistico: Wired.itKata Web.

venerdì 20 aprile 2012

Scoperta una particella prevista da Majorana nel 1930

Un gruppo di nanoscienziati olandesi è riuscito a rilevare una particella di Majorana. La particella prende il suo nome da Ettore Majorana, brillante fisico italiano, (famoso anche per essere misteriosamente scomparso nel 1938).
Nel 1930 Majorana, dedusse  la possibilità dell’esistenza di una particella molto particolare, basata sulla meccanica quantistica, che è anche la propria antiparticella, chiamata fermione di Majorana. Questa particella  potrebbe essere al confine tra materia e antimateria.
La ricerca degli scienziati del TU Delft’s Kavli Institute e della Foundation for Fundamental Research on Matter (FOM Foundation) che hanno pubblicato il risultato della loro ricerca sulla rivista Science.


Fonti:
Blogo, meteoweb.
Articolo TU Delft's Kavli Istitute.