giovedì 27 novembre 2014

Optoelettronica con il silicio? Sembrava impossibile!

Il silicio è lo strumento principe dell'elettronica al giorno d'oggi ma ha una struttura cristallina che lo rende un materiale non adatto per applicazioni optoelettroniche, questo comporta che l'elettronica e l'optoelettronica siano due mondi separati che si parlano a fatica...

Queste sono le parole che, solo poche settimane fa, un qualunque professore di Struttura della Materia, avrebbe pronunciato durante un suo corso universitario. Magari avrebbe sottolineato che questo è un grosso problema al giorno d'oggi e che poter fare dell'optoelettronica con il silicio sarebbe fantastico ma purtroppo il silicio per sua natura è un semiconduttore "indiretto", quindi non può emettere luce.

E invece no! I ricercatori del "Carnegie Institution for Science" (articolo pubblicato sul sito dell'istituto) hanno dimostrato che il silicio, se sottoposto a un particolare trattamento ad alta pressione, può disporsi in una maniera particolare, la cossidetta forma allotropica Si24 del silicio che è stabile a pressione ambiente. La ricerca è stata pubblicata su Nature Materials.

Fonte:
Le Scienze

venerdì 19 aprile 2013

Nuovo passo avanti della ricerca verso il computer quantistico

Per la prima volta un'unità di informazione quantistica è stata intrappolata nel nucleo di un atomo di silicio. Questo è un ulteriore passo verso i futuri computer quantistici che potranno essere migliaia di volte più veloci dei computer tradizionali.
Il risultato, pubblicato sulla rivista Nature, si deve al gruppo internazionale coordinato dall'italiano Andrea Morello, che lavora nell'università australiana del Nuovo Galles del Sud, a Sydney.
L'importanza di questo risultato sta nel fatto che il silicio è un materiale abbondantemente usato nell'elettronica moderna, quindi i processi di produzione sono ben noti e questo può essere un ponte importante che collega i computer odierni con quelli del futuro.

Ecco il link all'articolo sulla rivista Nature: Quantum information: Atoms and circuits unite in silicon
e su arxiv.org/:         http://arxiv.org/ftp/arxiv/papers/1302/1302.0047.pdf

fonti: ANSA, Galileonet.

lunedì 2 luglio 2012

Trovato il bosone di Higgs!

Mercoledì 4 luglio è il giorno che è stato fissato per l'annuncio ufficiale.Il Bosone di Higgs, che spiega come mai tutte le cose nell'universo abbiano una massa, era stato teorizzato 48 anni fa dal fisico che gli aveva dato il nome. Al Cern si susseguono le verifiche ma siamo ormai su un margine di certezza molto ampio. La conferenza stampa potrà essere seguita in diretta cliccando sul seguente link.

fonte: La Repubblica

sabato 28 aprile 2012

Scoperta nuova particella al CERN


Si chiama Xi_b^*0 la nuova particella scoperta al CERN (wiki) di Ginevra nell'ambito dell'esperimento CMS. E' un barione b eccitato ed è stato rivelato osservando le tracce dei suoi decadimenti, infatti è una particella molto instabile, che quindi non è possibile osservare direttamente.
La notizia è stata data sulla pagina twitter del CERN.
Per maggiori informazioni si può leggere l'articolo scientifico (ecco il link) sottoposto alla rivista Physical Review Letters pubblicato su Arxiv.org.

mercoledì 25 aprile 2012

Si apre la strada all'internet quantistico

I ricercatori del Max Planck Institute for the Science of Light di Erlangen in Germania, guidati dal professor Michael Fortsch, hanno sviluppato un emittitore di fotoni  che sfrutta un disco di niobato di litio (cristallo non lineare) che converte i singoli fotoni in una coppia. Questo rende un segnale costituito da un singolo fotone non ambiguo, infatti mentre una rilevazione di un singolo fotone può essere interpretata come rumore di fondo, una coppia in rapida successione indica la presenza di informazioni.
Questo è un ulteriore passo verso la costruzione dell'internet quantistico, che consiste nello scambio di informazioni per mezzo di singoli fotoni. 
Lo studio pubblicato sulla rivista arXiv può essere scaricato seguendo questo link.
fonte: AGI.


Per saperne di più sull'internet quantistico: Wired.itKata Web.

venerdì 20 aprile 2012

Scoperta una particella prevista da Majorana nel 1930

Un gruppo di nanoscienziati olandesi è riuscito a rilevare una particella di Majorana. La particella prende il suo nome da Ettore Majorana, brillante fisico italiano, (famoso anche per essere misteriosamente scomparso nel 1938).
Nel 1930 Majorana, dedusse  la possibilità dell’esistenza di una particella molto particolare, basata sulla meccanica quantistica, che è anche la propria antiparticella, chiamata fermione di Majorana. Questa particella  potrebbe essere al confine tra materia e antimateria.
La ricerca degli scienziati del TU Delft’s Kavli Institute e della Foundation for Fundamental Research on Matter (FOM Foundation) che hanno pubblicato il risultato della loro ricerca sulla rivista Science.


Fonti:
Blogo, meteoweb.
Articolo TU Delft's Kavli Istitute.

venerdì 30 marzo 2012

Si dimette il responsabile dell'esperimento Opera

Il fisico Antonio Ereditato responsabile dell'esperimento Opera per l'Istituto nazionale di Fisica nucleare che aveva indicato i neutrini come piu' veloci della luce si è dimesso.
I risultati dell'esperimento Opera sui neutrini superveloci erano stati smentiti da più parti. In primis il 22 febbraio scorso, quando lo stesso Ereditato aveva annunciato l'esistenza di un errore nei dati dovuto ad un problema di calibrazione di alcuni strumenti di misura. Poi il 16 marzo, l'esperimento Icarus coordinato dal Nobel Carlo Rubbia ha smentito i dati presentati da Opera, dimostrando che i neutrini non sono più veloci della luce. Il 28 marzo, infine, l'esperimento Lvd (Large Volume Detector) coordinato da Antonino Zichichi ha confermato l'errore negli strumenti misura di Opera.
fonte: Ansa